Tuesday, November 11, 2025

Povertà sanitaria, 436.000 italiani senza cura. 102.000 sono minori

Nell’anno in corso, 463.176 persone (7 residenti su 1.000) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria e hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto alle 427.177 del 2023, c’è stato un aumento del 8,43%.

LA SPESA FARMACEUTICA DELLE FAMIGLIE

Nel frattempo, per il settimo anno consecutivo, la spesa farmaceutica sostenuta dalle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) diminuisce. Nel 2023 (ultimi dati AIFA disponibili) la spesa complessiva delle famiglie è pari a 23,64 miliardi di euro, 1,11 miliardi in più (+3%) rispetto al 2022 (quando la spesa era di 22,535 miliardi). Tuttavia, solo 12,99 miliardi di euro (il 55%) sono a carico del SSN (erano 12,61 nel 2022, pari al 56%). Restano 10,650 miliardi (45%) pagati interamente dalle famiglie (erano 9,91 nel 2022, pari al 44%).

Vuol dire che, rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 731 milioni di euro in più (+7,4%). In 7 anni (2017-2023), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 2,576 miliardi di euro (+31,9%). La quota a proprio carico riguarda tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket.

IL LIBRO SULLA POVERTÀ SANITARIA

È quanto emerso dai nuovi dati sulla povertà sanitaria diffusi da Banco Farmaceutico in occasione della presentazione, alla Camera dei Deputati, del libro Tra le crepe dell’universalismo – Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia (ed. il Mulino). Il volume, curato dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo scientifico del Banco, che ha sviluppato i nuovi dati sulla povertà sanitaria) è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di ABOCA, IBSA Italy e DOC Generici.

IL PROFILO DEI POVERI SANITARI

Le persone in condizioni di povertà sanitaria sono prevalentemente uomini (pari al 54% del campione, contro il 46% delle donne) e persone in età adulta (18-64 anni, pari al 58%). Resta significativa la quota di minori, che sono 102.000 (pari al 22%), più degli anziani che corrispondono al 19% (88.000 unità). Sostanzialmente identica è la quota dei cittadini italiani (49%, pari a 225.594 unità) e di quelli stranieri (51%, pari a 237.583 unità). Considerando le condizioni di salute, i malati acuti (65%) superano in misura consistente i malati cronici (35%).

ANCHE I BENESTANTI RINUNCIANO ALLE CURE

Le difficoltà riguardano anche le famiglie non povere. I dati più recenti di Istat rilevano che, complessivamente, 4 milioni 422 mila famiglie (16,8% del totale, pari a circa 9 milioni 835 mila persone) hanno cercato di limitare la spesa per visite mediche e accertamenti periodici di carattere preventivo. Tra queste, 678 mila famiglie sono in condizioni di povertà assoluta (31% del totale, composte da circa 1 milione 765 mila persone), mentre 3 milioni 744 mila sono famiglie non povere.

Il contenimento della spesa sanitaria si persegue limitando il numero di visite e accertamenti, oppure rinviando e rinunciando a una parte delle cure necessarie. La strada della rinuncia è seguita, complessivamente, da ben 3 milioni 369 mila famiglie. Ha rinunciato almeno una volta il 24,5% delle famiglie povere, contro il 12,8% di quelle non povere. Significa che 536 mila famiglie indigenti sono particolarmente esposte al rischio di compromettere o peggiorare la propria salute.

“Contrastare la povertà sanitaria significa praticare gesti di gratuità in grado di aiutare, concretamente, le persone che hanno bisogno; ma anche approfondire il fenomeno attraverso un lavoro culturale che contribuisca a far prendere sempre più coscienza dell’entità del fenomeno, e dell’importanza di quel sistema di realtà del Terzo settore che, insieme alla sanità pubblica e privata, sta garantendo la sostenibilità di un Servizio Sanitario Nazionale il cui universalismo è sempre più a rischio”, ha spiegato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets. “I dati e le analisi del nostro Osservatorio sulla Povertà Sanitaria raccontano di un Paese in cui le persone fragili faticano a prendersi cura della propria salute, ma indicano anche nella collaborazione ampia e consapevole tra tanti soggetti (realtà non profit, farmacisti, medici, aziende, cittadini e istituzioni) il metodo per rispondere alla loro esigenza di benessere integrale, fatto di esigenze fisiche, ma anche spirituali, di cure mediche e farmacologiche, ma anche di accoglienza e comprensione”.

- Advertisement -
- Advertisement -

Latest article

Istruzione, contrasto alle disuguaglianze e pari opportunità per Fondazione Terna

Terna, il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale, in linea con quanto previsto dal Piano di Sostenibilità relativamente alla creazione di valore condiviso,...

Eni lancia il programma “Volontariato d’impresa” in Italia

Eni annuncia il lancio del programma “Volontariato d’impresa”, rivolto alle persone dell’azienda e delle società controllate con sede in Italia. L’iniziativa si inserisce nel solco...

Prysmian, 55% dei ricavi derivanti da soluzioni sostenibili entro il 2028

Prysmian ha chiuso il 2024 con risultati significativi nel campo della sostenibilità, forte di una solida cultura dell’innovazione e di un impegno costante nel...

Kioene piantuma un nuovo bosco a Campodarsego

In occasione della Giornata della Terra, Kioene, il primo produttore italiano di gastronomia vegetale con sede a Villanova di Camposampiero, in linea con la propria...

Intesa Sanpaolo pubblica la reportistica volontaria di sostenibilità 2024

Intesa Sanpaolo ha pubblicato un set integrato e articolato di reportistica volontaria di sostenibilità che rendiconta le performance ESG e i risultati raggiunti nel...
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?