Wednesday, May 21, 2025

Deloitte, per 84% dei manager italiani obiettivi climatici compatibili con crescita economica

Sale al 90% la percentuale dei manager intervistati a livello globale che non evidenzia conflitti tra il successo aziendale e il contrasto al cambiamento climatico. Questo comunicano i dati del nuovo “CxO Sustainability Report 2024 – Signs of a shift in business climate action” di Deloitte, una ricerca condotta a livello globale su oltre 2.100 CxO di 27 Paesi.

Lo studio rivela come sia in Italia che nel mondo c’è stato un aumentato degli investimenti green rispetto al 2023. Ciò significa che l’azione climatica guida sempre più la creazione di valore e guadagna un ruolo centrale nella strategia di molte imprese anche per i principali benefici che ne derivano, come risparmio sui costi, soddisfazione dei clienti, nuove entrate, innovazione dell’offerta e maggiore resilienza della supply chain.

Il cambiamento climatico rimane la priorità in Italia secondo il 44% degli intervistati (37% a livello globale): le organizzazioni italiane ritengono questo problema più urgente rispetto a temi molto discussi oggi, soprattutto in ambito aziendale, come l’innovazione, le prospettive economiche, l’incertezza geo-politica e le sfide legate alla supply chain. Questo dato assume ancora più valore se si considera che il 69% dei CxO italiani prevede un impatto elevato o molto elevato del cambiamento climatico sulla propria azienda nei prossimi tre anni. In particolare, tra gli impatti più rilevanti secondo gli intervistati vi sono il cambiamento dei modelli di consumo, le politiche green adottate a livello nazionale e internazionale, ma anche l’elevato costo delle risorse. Inoltre, le aziende italiane segnalano il cambio di passo imposto dalle nuove metriche e dal reporting ambientale, e dall’aumento della pressione della società civile. Lo studio ha anche constatato che il 76% dei dirigenti d’azienda italiani si dichiara preoccupato per il cambiamento climatico “sempre o la maggior parte del tempo”. Questa è una percentuale significativa e in notevole aumento rispetto al 2023 (59%), dovuta all’esperienza diretta di eventi climatici estremi, come alluvioni, siccità e caldo estremo.

Tuttavia, gli intervistati risultano allo stesso tempo più ottimisti sul contrasto al cambiamento climatico in confronto al 2023: l’87% degli italiani (e il 92% della media globale) pensa che a livello mondiale verranno adottate misure sufficienti per evitare le conseguenze più drammatiche. La fiducia è anche nei confronti dei benefici generati dall’azione climatica, che vanno molto al di là dell’impatto positivo sulla reputazione aziendale. Le imprese italiane, infatti, stanno riscontrando un risparmio sui costi, la soddisfazione dei clienti, le entrate provenienti da nuovi business, l’innovazione dell’offerta e delle operations, e una maggiore efficienza e resilienza della supply chain. Inoltre, ci sono i benefici attesi per i prossimi cinque anni, tra cui migliori margini operativi e una migliore brand reputation e recognition.

Vista l’urgenza del problema, l’azione climatica delle aziende è sempre più sotto osservazione da parte degli stakeholder. Nel nostro Paese emerge una pressione più alta della media globale, esercitata soprattutto da investitori e azionisti, clienti e consumatori, membri dei CdA e dalla società civile. Anche in risposta a tale pressione le organizzazioni italiane e globali stanno adottando una serie di misure per centrare i loro obiettivi di sostenibilità: tra le più diffuse ci sono l’efficientamento energetico, l’uso di fonti d’energia rinnovabile, l’impiego di materiali sostenibili e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi rispettosi del clima. Vengono riscontrate, però, anche alcune barriere all’azione climatica: il 27% dei top manager italiani (e il 17% della media globale) riporta delle difficoltà nel misurare l’impatto ambientale, il 20% (e il 18% della media globale) riconosce che l’attenzione alle sfide aziendali a breve termine ha la priorità, mentre un altro 20% segnala una mancanza di requisiti per la rendicontazione.

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