Economia circolare, nel 2020 salgono del 4% i rifiuti da prodotti elettronici

An employee reaches examines electronic waste awaiting to be dismantled as recyclable waste at the Electronic Recyclers International plant in Holliston, Massachusetts, USA.

Cresce il quantitativo gestito di rifiuti da prodotti elettronici in Italia nel 2020. Erion, sistema multi-consortile no profit nato dalla fusione di Ecodom e Remedia ed attivo nella gestione di questo genere di rifiuti, ha gestito lo scorso anno circa 300.000 tonnellate di rifiuti associati ai prodotti elettronici, in aumento del 4% rispetto alle 290.000 tonnellate del 2019. Di questi, RAEE domestici per oltre 260.000 tonnellate, Rifiuti Professionali per 9.500 tonnellate e Rifiuti di Pile e Accumulatori per oltre 29.600 tonnellate.

Tra i RAEE domestici prevalgono quelli del Raggruppamento R2 (Grandi Bianchi) con 112.000 tonnellate, pari al 43% del totale. Seconda posizione per i RAEE del Raggruppamento R1 (Freddo e Clima) con 79.000 tonnellate (30%), seguiti dai RAEE di R3 (Tv e Monitor) con 44.000 tonnellate (17%), R4 (Piccoli Elettrodomestici) con più di 25.000 tonnellate (10%) e, infine, R5 (sorgenti luminose) con circa 150 tonnellate.

I risultati operativi del 2020 confermano il ruolo chiave di Erion nello sviluppo di una reale Economia Circolare a livello nazionale. Il tasso di riciclo delle Materie Prime Seconde è stato pari all’89% del peso dei RAEE domestici gestiti. In dettaglio, dalle oltre 260.000 tonnellate, Erion WEEE ha ricavato 133.000 tonnellate di ferro, 5.000 tonnellate di alluminio, 6.000 tonnellate di rame e 35.000 tonnellate di plastica. Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha permesso di risparmiare oltre 420 milioni di kWh di energia elettrica e di evitare l’immissione in atmosfera di oltre 1.700.000 tonnellate di anidride carbonica.

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